06 marzo 2011

Dopo il vento


















Dopo il vento l'oliveto sembra un campo di battaglia.
Harlock, non è un precisino che quando pota sistema subito le ramaglie, no lui aspetta l'ispirazione, e magari anche qualche inspirato che gli dà una mano ;-) , se nel frattempo arriva un "uragano", succede che le ramaglie finiscono tutte sulla rete.

Dopo il vento, prima del pollaio, sono arrivate due anatre mute, naturalmente sono arrivate anche prima di avergli preparato un recinto, perché finché non le ho viste non mi viene l'ispirazione!!

Era mia intenzione lasciarle libere di scorrazzare dappertutto, e probabilmente ce le lascerò, ma per adesso sono riuscite a farmi cambiare idea grazie alla loro intraprendenza. Appena liberate si sono dirette verso la recinzine sopra la strada cercando di passare dai buchi della rete. La rete che ho usato per recintare l'oliveto è adatta a fermare animali di grossa taglia, ma non le anatre.

Per adesso gli ho fatto un recinto di fortuna, poi si vedrà.

02 marzo 2011

Vento

Il vento spazza via tutto quello che non ha radici, tutto quello che non è stato fissato saldamente ad una superficie solida.
Il vento non può spazzare via le idee, le speranze, le ingiustizie, i malfattori.
In un mondo senza etica, tutto il male è saldamente fissato alla superficie. Forse non c'è mai stato un modo appropriato per selezionare un'entità etica che possa portarci ad un mondo più giusto, ma i giusti esistono, sono quelli che non si sentono, quelli che hanno paura del potere tiranno. Rimangono chiusi, al riparo nella loro tana ma liberi di pensare, liberi di chiedersi perché, troppo liberi per stare all'aperto dove il vento li spazzerebbe via.

Tutto questo per dirvi che tira vento!!

20 febbraio 2011

Cassone per il pollaio

Un colpo di culo stamani mentre andavo all'oliveto, niente di strepitoso, ma una buona base per farci un pollaio.
Nel progetto per rendere il mio oliveto funzionale e auto-regolatore (come in permacultura), c'era anche quello di inserire degli animali che mi facilitassero il lavoro di controllo dell'erba sotto gli olivi.
Il pollaio è la casa dei polli, ma può essere anche la casa delle anatre, e può essere anche una buona fonte di fertilizzante per l'orto e tutto l'oliveto.
Ho atteso un po', prima di decidermi a costruire il pollaio, avevo dei pallet per le pareti e delle lamiere ondulate di recupero per la copertura, potevo utilizzare questo materiale per costruire il mio mini pollaio a costo zero, ma i pallet non erano un granché, troppo pesanti, troppo vecchi...
Torniamo a stamani, c'è uno spazio ecologico nel tragitto che porta all'oliveto, dove spesso viene scaricato del materiale ingombrante, ci do sempre un'occhiata. Ho la mania di recuperare qualsiasi cosa che può essere riutilizzato, il materiale più ecologico è sempre quello di recupero. Ebbene, nell'isola, c'era questo cassone di un vecchio imballo di materiale ferroviario e ancora qualche pallet, una buona base per farci un piccolo pollaio per qualche gallina.

A Mirtillo piace molto farsi fotografare :-)

04 febbraio 2011

Gatti arrosto

Si diceva tempo fa, quando spariva un gatto, che lo avevano preso i cinesi per mangiarlo. Ma nooo... sono solo dicerie, i cinesi lavorano, lavorano e friggono tutto, ma non i gatti!! ...appunto, non friggono i gatti, ma li fanno arrosto!!

20 gennaio 2011

L'orto d'inverno

Alla TV si parla di festini e prostitute. Qui si prepara l'orto per la nuova stagione ...questa è la realtà!


Ormai sto abbandonando il sistema tradizionale delle aiuole monocultura (la monogamia non va più di moda, adesso anche tra gli ortaggi ci vuole più varietà, così si aiutano a vicenda!).
Ho preparato nuove aiuole (o bancali) in linea al precedente orto sinergico, anche perché non c'è molte altre possibilità all'uliveto. La direzione è ideale, nord sud, che permette agli ortaggi di ricevere la giusta luce durante la giornata.


















L'erba cresce anche d'inverno, la pacciamatura in questo caso serve per "bonificare" l'aiuola dalle infestanti.


















No, non c'è un morto sotto il cumulo, anche se l'impressione è quella! è solo un'altra aiuola a cumulo.


















Quì all'uliveto l'orto non c'è se manca l'acqua. I punti di raccolta di acqua piovana sono diventati quattro, adesso arriva anche da sopra la stradina, devo ancora mettere il tubo per collegare le altre 14 cisterne più in basso.

15 gennaio 2011

L'ora di... "Scappo dalla città"

Il fuoco si sta spengendo, Mirtillo mi guarda triste, sta aspettando il momento in cui il mio PC emetta quel suono di resa che fa quando si spenge. Mirtillo è felice quando prendo il suo guinzaglio, è il suo momento. Tutto il giorno ad aspettare che io decida di portarlo fuori. Non sa che il mondo appartiene anche a lui, che io non sono il suo padrone, che lui è un essere vivente come me, che il mondo appartiene a chi è vivo.
L'uomo ha tolto la libertà di vivere a molti esseri viventi, compreso se stesso.

L'uomo represso, quello che aspetta la sua ora di libertà, l'ora del "guinzaglio", non sa che il mondo appartiene anche a lui.

Scappo dalla città, il manuale di decrescita di erbaviola, è un inno alla vita, all'autoproduzione e alla ricerca della libertà.
Il manuale insegna, con semplici indicazioni, le strade che portano ad una nuova vita più sostenibile, meno legata alle avversità economiche del sistema.


08 gennaio 2011

Mini aiuola a cumolo

In una giornata di caldo apparente, dove le api bottinano polline che non so dove lo trovano, ( e giuro che non sto in Marocco) mi sono messo all'opera per allestire una piccola aiuola a cumulo.


















Non ho seguito tutti i parametri, perché il materiale non è proprio a portata di mano e per colpa del tempaccio dei giorni scorsi sono rimasto indietro con i lavori.

L'aiuola a cumulo è un tradizionale metodo culturale cinese praticato da migliaia di anni. I vantaggi dell'aiuola a cumulo sono, l'aumento della superficie coltivabile, la possibilità di fare file più fitte perché l'incidenza della luce sulla pendenza è più favorevole e inoltre grazie al materiale impiegato (legni, foglie, composto, zolle erbose...) favorisce la formazione di humus e la produzione di calore.
C'è un solo piccolo inconveniente, all'uliveto non ho una fonte o un pozzo per l'acqua e l'aiuola a cumulo tende a prosciugarsi più velocemente di un aiuola piana.

Ok, sono un arruffone, non posso fare tutto a regola d'arte, già c'è il mio lavoro che me lo impone, figurati se quando mi diverto seguo le regole...

La mia aiuola a cumulo, è più piccola e meno profonda del metodo elaborato negli anni sessanta da Hermann Andra.
Il procedimento regolare è questo: scavare una fossa di 25 cm, larga 180 cm e lunga a piacere. Al centro si mettono legnetti e ramaglie possibilmente in stato di decomposizine in modo da formare un mucchietto arrotondato alto 45 cm e largo 50 cm. Terminato questo si mettono le zolle erbose capovolte (tolte prima di scavare la fossa). Si aggiunge fogliame umido per 25 cm, poi 15 cm di composto e 15 cm di terra d'orto con composto.



















Ho messo, per mantenere il cumulo più umido, anche uno strato di cartone prima dell'ultimo strato di terricio, perché come ho gia detto di acqua ce n'è poca... solo quella raccolta dal cielo!