17 giugno 2011

Consociazione sbagliata

Ci sono tante verità, alcune semplici alcune inarrivabili.

Ho iniziato a fare l'orto che ero un bambino, avevo il mio pezzetto di terra personale dove imitavo quello che faceva mio padre. Poi sono venuti gli anni che la terra non l'avevamo più, erano anni a dir la verità che la terra non interessa un granché, più che la verdura si cercava l'aiuola da rasare.
L'orto è tornato nella mia vita dopo che sono nati i miei due figli, era un orto che imitava quello di quando ero piccolo, un orto "accademico" anche se non troppo preciso. Il mio orto veniva ospitato in spazzi marginali, dove il terreno era incolto da anni, così capitava che bonificassi un pezzo di terra e l'anno dopo in quel pezzo di terra dovevano farci qualcos'altro. Ad un certo punto mi sono rotto di bonificare la terra altrui, mi sono messo alla ricerca di uno spazio tutto mio dove poter sfoggiare tutto il mio estro!
E' arrivato l'uliveto, un terreno semi abbandonato, con rovi e viti che ricoprivano gli olivi, tutto da sistemare, ma questa volta nessuno mi poteva mandare via.

L'orto all'uliveto è un'impresa all'limite dell'impossibile, ero abituato ai terreni di pianura dove buttavo un seme e presto raccoglievo il frutto, invece all'uliveto buttavo un seme e se avevo la fortuna che arrivava una pioggia a bagnare il terreno arido come il deserto, questo nasceva, poi passava qualche animale selvatico e lo mangiava!

Piano piano ho preso le misure, una buona recinzione per tenere lontano i selvatici, un sistema di accumulo di acqua piovana (fino a 20.000 litri), ho spianato e migliorato il terreno dove seminare.
Finalmente sembra tutto a posto per un raccolto garantito ...ma per uno sperimentatore come me ci sono sempre degli imprevisti!
















Come si vede dalla foto il terreno è molto fertile grazie anche al carbone, ma si vede anche un gran groviglio di vegetali che si soffocano tra loro e questo dipende da una piccola ingenuità.
Ad aprile sono stato ad un mercatino biologico dove vendevano antiche varietà di piante da frutto e sementi biologiche, chiedendo una varieta di fagiolo nano resistente alla siccità, mi offrono questa bustina dove le indicazioni sono in francese, mi fido, sono nani, così li metto in consociazione con peperoni e melanzane.
Adesso so che non sono nani, c'è scritto nella busta!
Varietà rampicante dai grandi grani.I baccelli possono essere lunghi anche 20 cm e le piante possono arrivare a 2.5 metri di altezza. Naturalmente scritto in francese, non mi sono impegnato molto di tradurre e così mi sono ritrovato in questo casino!!

16 giugno 2011

Noi ci siamo già

Sono passati due anni dal C.I.R. dell'Acquacheta e devo dire che sento un po' di nostalgia di quei posti.
Jimmy e Simona sono i protagonisti di questo documentario presentato al festival Cinemambiente 2009 alla Fiera di Torino.

Buona visione.


06 giugno 2011

L'innesto del cocomero.

Adesso piove, erano gli ultimi giorni disponibili prima della catastrofe!

Ma non velevo scrivere del tempo, volevo solo parlare di innesti dell'anguria o cocomero come lo chiamiamo noi.
Non mi sono mai interessato degli innesti erbacei per ottenere piante orticole più produttive, ma questa volta sono stato stimolato da TroppoBarba che ha lanciato la sfida e come è noto nelle sfide l'ariete non si tira mai indietro!
A me non interessano le piante di cocomero perché non saprei dove piantarle, l'uliveto non è adatto ai cocomeri.
Quando si fa degli esperimenti dobbiamo sempre mettere in preventivo il fattore fallimento, per questo per avere più probabilità che una pianta da me innestata riesca a sopravvivere ho praticato l'innesto su cinque piantine.
Il portainnesto è una zucca, nel mio caso ho usato una marina di Chioggia e un'altro tipo che non conosco il nome, mentre per il nesto dell'anguria ho usato la qualità charleston.
La tecnica usata è la stessa che ha usato TroppoBarba, qui il video.

Ho fatto gli innesti il 7 maggio e dopo un mese posso dire che l'innesto è riuscito per tre piantine, le altre due sono seccate.
















Il risultato è stato soddisfacente ma si può migliorare, anche se c'è da dire che uno di quelli che non ha preso è perché gli ho tagliato il gambo dopo tre giorni, gli arieti sono impulsivi!