01 agosto 2012

La cicala e il formicone!

Fa caldo, con la gomma dell'acqua mi accingo ad annaffiare i pomodori, dall'albero dell'olivo sopra la mia testa un suono mi ricorda che siamo in estate.  Ci sono molte cicale all'uliveto che cantano e suonano come un'orchestra, io le ascolto e penso facile la vita, starsene tutto il giorno sopra un albero a canticchiare sperando che una bella morosa venga a farti compagnia. La cicala mi sorprende, sembra che abbia potuto sentire il mio pensiero, mi risponde con un vaffa ...ognuono ha i suoi problemi!!



Mi si addice molto prendere la parte della formica in questo caso, anzi direi del formicone! la memoria delle formiche è lunga ...tempo indietro scrivevo che ormai la stagione era compromessa a causa della siccità prolungata, che doveva piovere tanto per recuperare il giusto equilibrio idrico, piovere a tal punto che i tempi per una stagione normale non c'erano più. Cosi è andata, ha piovuto tanto nei mesi primaverili quando le piante doveveno crescere, l'acqua sì per le piante, ma ci vuole anche il sole ...non sono cresciute abbastanza, poi è venuta la solita estate degli ultimi anni, 40 gradi e neanche una goccia d'acqua. La situazione è critica per quanto mi rigurda anche se non ancora ai livelli dell'anno passato, purtroppo ci sono piante di frutti e di viti che sono già seccate, mentre gli olivi sembrano ancora sopportare bene l'arido.

La cicala mi dice ancora ...canta anche tu che all'inverno manca ancora molto, gli rispondo, ma non vedi che nell'olivo dove sei sopra te ci sono a malapena 10 olive? come pensi che posso passare l'inverno senza provviste? ...ballando?
-mi guarda stupita ...i supermercati sono pieni di olio e di ogni cosa che a voi umani vi interessa -rispondo, canta che è meglio... se dici questo vuol dire che non hai una visione reale di quello che sta accadendo in tutto il pianeta.

L'avidità dell'uomo ha portato la nostra unica terra alla rovina, si è spezzato tutto l'equilibrio che ci permetteva di vivere bene, non ci siamo accontentati di tutte le cose buone che abbiamo inventato per vivere meglio, ma abbiamo lottato l'uno contro l'altro per superarci a vicenda come se fossimo alle olimpiadi senza tenere in considerazione che ogni attività che facciamo ha delle conseguenze irreversibili.

Così mi son ritrovato con un campo in queste condizioni, con le viti che seccano e l'orto che sembra un desolante reperto archeologico.


Il bilancio è nettamente insufficiente, fagiolini, cavoli, cetrioli e tortarielli sono bruciati prima del raccolto, per zucchine e pomodori un po' meglio. Mi consolo con i frutti primaverili tipo albicocche, susine e fragole. Anche per gli agli non è andata male, ero abituato a peggio, mentre per le cipolle ho scoperto che c'è una mosca per ogni situazione!




La cicala e la formica

Durante l'estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l'inverno. Invece la cicala (a volte sostituita da una cavalletta in alcune versioni) non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l'inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l'estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se potesse darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: «io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l'estate?» «Ho cantato» rispose la cicala. La formica esclamò: «Allora adesso balla!»
Morale: chi nulla mai fa, nulla mai ottiene.