14 novembre 2010

Volo davanti al circolo

Altra giornata grigia per raccogliere le olive. Al mattino gli olivi avevano ancora dell'acqua addosso, ti bagnavano le maniche della maglia. Poi piano piano si sono asciugati.
Ebbene la raccolta andava a gonfie vele, eravamo in sei, io, figlio, moglie, suoceri e cugino. Un rumore mette in attenzione tutta la truppa e anche i clienti del circolo al di là della strada. Il capitano, l'angelo volante, colui che vola attraverso galassie e pianeti sconosciuti, questa volta fa un volo molto più breve, il ramo sotto di lui si scianca facendolo precipitare a terra, per fortuna senza conseguenze. Beh, poteva succedere anche da un'altra parte... magari senza pubblico!!





Voli a parte, verso mezzogiorno, ricomincia a piovigginare, non sembra, ma ti trovi bagnato senza vedere la pioggia vera e propria. Ci fermiamo per una bella pastasciutta e la solita aringa che porta sempre mio cugino, ormai è tradizione.




Nel pomeriggio un po' bagnato, abbiamo continuato fino a che si poteva vedere, ma non è bastato, sono rimaste da raccogliere le olive di cinque piante. Probabilmente non verranno mai raccolte visto che domani mattina c'è l'ultimo appuntamento con il frantoio.

In totale, in un giorno e mezzo abbiamo raccolto circa nove quintali di olive.

07 novembre 2010

Acqua, vino e olio


















Il vino novello fa bene alle ossa, alla testa e alle olive.

La domenica è sempre umida da queste parti. La domenica rimane il giorno principale che nella terra dell'arcadia si raccoglie le olive, ma se non stai attento nelle cassette ci finiscono le gigantesche lumacone nere che persistono sotto e anche sopra le reti.
Ci sono 1000 m2 di rete per le olive, ci vuole più per stenderle che per farci cadere le olive degli alberi sopra. Ci sono più volontari o chiamiamoli involontari ma costretti raccoglitori che di alberi che gli stanno sopra.
In una domenica così, cominciata con chiamate di rinuncia per maltempo, con volontari che arrivano senza preavviso perchè in pianura è spuntato uno spiffero di sole e io manco me n'ero accorto. Poi arrivano altri, e intanto ha smesso di piovere.
Partono chiamate: qui non piove più... porta il pane, non manca altro... vieni sennò ti si mangia l'aringa!
Gli olivi sono bagnati, se stai sotto e li scuoti è come se piovesse, ma dopo un po' si asciugano. Dopo asciutti naturalmente torna l'acqua, poi smette di nuovo e non piove più fino a buio.
Il vino in questo caso serve, in una giornata grigia come questa la rende quasi gioiosa, specie se il vino è un buon novello prodotto nella stessa terra.

In totale abbiamo raccolto, in un giorno e mezzo, circa 650 kg di olive, che andranno al frantoio domattina 5.30.