07 ottobre 2013

Il percorso giusto

Spesso si parla di vita naturale, di decrescita, o di downshiftnig, per me tutto questo va visto in modo diverso da come lo intende la gran parte delle persone. Non si può dire che si deve tornare indietro, come se tutto quello che l'uomo ha fatto negli ultimi secoli fosse sbagliato a prescindere. Tutto si evolve, e da questo stato di fatto si deve partire. L'uomo è una malattia per il pianeta, è in grado di modificare negativamente la normale evoluzione naturale. Allo stato attuale abbiamo già in corso molte conseguenze dall'attività umana, per questo non si può tornare indietro, se vogliamo migliorare lo stato delle cose dobbiamo riprendere da dove siamo.

Per evolversi, l'uomo, non deve smettere di pensare o di acquisire nozioni, ma deve elaborare quello che conosce per migliorare lo stato delle cose.

In apicoltura abbiamo fatto già abbastanza danni, un organismo molto complesso come un alveare non aveva bisogno di un'intrusione approssimativa come quella dell'uomo. L'apicoltura si deve evolvere e per evolversi deve partire dallo stato in cui si trova.
Questo la permacultura lo prevede, anche se non sono un profondo conoscitore di tale filosofia mi permetto di dire che molti che hanno l'approccio in questa disciplina non la interpretano come si deve.

L'apicoltura naturale forse non esiste, le api allo stato attuale sono già state modificate-selezionate dall'uomo, vivono solo grazie all'uomo. Per questo chi vuole prendere una strada naturalistica per allevare le api non può non partire da una profonda conoscenza del metodo attuale adottato dall'uomo per allevarle, cioè l'apicoltura razionale.
La warrè, o la top bar, possono essere l'evoluzione a patto che si riesca a naturalizzare le api senza far danni, vanno seguite e monitorate quanto, o più delle altre, per evitare che diffondano patologie.
Purtroppo le istituzioni non ci danno una mano, sembra che l'unica strada percorribile sia quella di adottare metodi sintetici imposti dal sistema. L'obbligo di almeno due trattamenti l'anno contro la varroa, impone di seguire metodi non evolutivi per le api, non migliora lo stato di fatto in cui si trovano, ma uccide qualsiasi tentativo di migliorare la specie.





05 ottobre 2013

Riprendere il filo!

Le giornate si fanno sempre più corte, il sole è sempre meno cocente e le poche cellule celebrali che ho riprendono un certo movimento.
E' stata un'estate molto intensa dal punto di vista lavorativo, riuscire a portare avanti progetti nuovi senza rinunciare, o perlomeno senza mollare al suo destino compagni di lavoro che da anni mi permettono di vivere e di far crescere i miei figli, diventa un'impresa colossale.

Chi vive di lavoro sa benissimo che per avere una certa remunerazione deve esprimersi in modo professionale, mentre fino ad adesso il mio progetto di apicoltura si è espresso a livelli dilettantistici, ma per riuscire a viverci c'è bisogno di crescere.
Le api ormai sono la mia passione, sono la mia ancora di salvezza per vivere a contatto con la natura, con loro riesco ad esprimere le mie qualità migliori.

La stagione appena passata è stata molto utile dal punto di vista professionale, spero di non ripetere gli errori di superficialità che ho fatto nelle stagioni passate. Per chi deve intraprendere questa strada consiglio di prepararsi bene con corsi, libri e quant'altro possa essere utile.

Il filo di questo blog era quello di perseguire un modo migliore di vivere la vita, con pratiche naturali più vicine all'equilibrio naturale della terra. Non so se io ci posso riuscire, ma questo blog prova a diffondere idee e a prendere consigli per migliorarle,  spero che un giorno qualcuno possa dirmi che sono stato utile!