26 gennaio 2013

Ridotta come un colabrodo!

Gli entusiasmi per le realizzazioni di miglioramento logistico all'uliveto durano poco. Nel post precedente parlavamo di una bella realizzazione che poteva risolvere e migliorare la situazione per quanto riguarda l'orto, ma i facili entusiasmi da queste parti sono solo per i novelli agricoltori.


Ebbene siamo qui a cercar di capire che diavolo di uccello possa aver preso di mira la mia nuova serra. Subito dopo aver fatto il post sopra citato, qualche essere volatile si era intestardito nel forare il nylon per non so quale motivo. Ho riparato il grosso buco ed altri più piccoli con dello scotch trasparente, e sembrava finita lì, ma oggi la spiacevole sorpresa, ho trovato il nylon conciato come un colabrodo!! Buchi grossi come un pollo (e voi direte che centra il colabrodo?!) per tutta la lunghezza della serra. Per adesso l'ho riparata sembre con dello scotch, ma questo non regge molto a lungo, dovrò trovare una soluzione.

Non è che voglio che questo blog diventi un blog che parla solo di sventure, qui si deve parlare di sogni da realizzare per migliorare l'esistenza, per questo voglio parlare anche delle anatre che stanno covando, a breve, se tutto va bene potrò annunciare l'evento.
Ci siamo messi (sempre io e Lillo) a preparare un nuovo riparo per dare una casa a tutti gli abitanti del pollaio. È un po' la fotocopia dell'altro ...fatto con materiali di recupero!


14 gennaio 2013

Costruire una serra nel campo con poco!

Non pensate che il selvaggio Harlock vada in letargo, è un animale atipico, nell'inverno il suo cervello si scalda concentrandosi solo su una cosa: mettere in atto la difesa del suolo in cui vive contro ogni avversità climatica.

La battaglia si svolge in uno dei territori più vulnerabili al clima "del mondo", (a me sembra così) dove solo qualche temerario può scegliere di fare l'orto.
I mesi invernali sono caratterizzati da forti sbalzi termici, con giornate estremamente miti che possono sfiorare i 20 gradi ed altre con forti venti del nord che possono portare la temperatura velocemente sotto gli 0 gradi. In estate non piove MAI, ed i gradi possono arrivare a 40.

Il piano si concentra nell'allungare i mesi fertili anticipando le piantagioni autunnali e migliorando il sistema per l'irrigazione estiva.
È già pronta una piccola serra per le semine e le piantagioni, e stiamo (io e Lillo) aumentando le scorte di acqua piovana.

Adesso voglio mettervi in evidenza la tecnica di costruzione della serra, mentre per illustrare il sistema "dell'acquedotto" ci torneremo in futuro.

Innanzitutto la scelta del luogo dove costruirla è stata un'impresa niente male: il terreno è occupato quasi interamente da olivi, è terrazzato, quindi scosceso per la maggior parte. La scelta è stata fatta prendendo in considerazione la fertilità del terreno e la posizione logistica più adatta, e guarda caso il posto migliore è risultato essere quello dove c'era già un orto!!
Così  "l'orto furbo" diventa anche orto serra, o orto "serrato"!!

La conformazione del terreno in questo posto non è del tutto pianeggiante, ossia è pianeggiante l'aiuola, ma è troppo stretta per farci una serra. Quindi dopo un'attenta osservazione ho optato per coprire con la serra anche parte del livello superiore del terreno adiacente all'aiuola, lo scalino che si è formato potrà essere utile come appoggio per la vasetteria.

Le misure sono abbastanza obbligate, proprio per la conformazione del terreno e per le piante che ci sono intorno, per questo e altri motivi, sono stato costretto a utilizzare tondini di ferro da piegare a mio piacimento e non i tradizionali archi già forgiati per serra.
Per fare una serra di 12 m e larga 2,5 m, ho utilizzato 22 tondini lunghi 6 m, dello spessore di 10 mm. 13 sono stati piegati per fare l'arco e 8 per collegarli da cima a fondo in orizzontale, mentre uno è stato tagliato a metà per metterlo a puntello nel finale della serra.
I ferri ad arco sono stati fatti penetrare oltre mezzo metro nel terreno, poi li ho legati con del fildiferro a delle canaline (credo che si chiamino così)  da elettricista per non farli penetrare più in giù quando ci sarebbe stata la copertura. Tutta la struttura è stata bloccata semplicemente con del fildiferro; meglio sarebbe stato saldarli, ma all'uliveto non ho la corrente elettrica.
 Le canaline non le ho acquistate, le ho trovate nel terreno quando è diventato di mia proprietà, in questo caso sono state molto utili, ma si possono sostituire con delle tavolette di legno da carpenteria.


Sono stato fortunato ad avere queste canaline, perché per bloccare la copertura di nylon è stato molto più semplice, funzionano molto bene come contenitore per il terreno che ho utilizzato come zavorra.

Infine la porta: questa è venuta dalla mia soffitta ...non nel senso che l'ho tolta alla mia soffitta, ma era stata messa lì quando ho fatto dei lavori in casa alcuni anni fa.
Non è l'ideale per una porta in tamburato di legno stare all'aperto, ma a me non interessa se dura poco, tanto ce n'è un'altra :)

Anche per il bloccaggio di questa ho utilizzato due tubi di ferro che già avevo all'uliveto, questi li ho fatti penetrare nel terreno con una mazza per un'ottantina di cm, dopo di che ci ho avvitato il telaio della porta.

La copertura come ho già citato è di nylon specifico per serra, la misura che ho acquistato è un po' eccessiva, perché al consorzio non avevano la misura che mi occorreva: per questa serra bastava una larghezza di 6 m, mentre quella che ho utilizzato è di 8 m. Questo per dire che ho dovuto sborsare una decina di euro in più.


La spesa finale si aggira intorno ai 150 €, 100 per i ferri e 50 per il nylon.