11 marzo 2012

L'uomo empatico

La fine dell'era del consumismo ci costringe a trovare uno stato interiore estroverso, ci vuole empatici con gli altri. Questo è quello che teorizza l'economista filosofo Jeremy_Rifkin, così alle porte della terza rivoluzione industriale l'uomo dovrà far uscire la vera natura che è in lui, l'empatia.

La mia empatia è ampiamente provata nel condividere in mio mondo con esseri altrettanto empatici, ci capiamo senza usare parole, ci scambiamo favori e ci aiutiamo nella nutrizione.


















Ci sono anche esseri che sono meno empatici con l'uomo, o noi con loro, gli abbiamo distrutto l'esistenza, sono sulla faccia della terra da molto tempo prima di noi, indispensabili per la sopravvivenza della vita come la conosciamo, la loro vita adesso è nelle nostre mani.

La morte è una cosa brutta, non vorremmo mai averne a che fare, viaggia per tutta la nostra esistenza a nostro fianco, senza mai mollarci. Ogni tanto ci viene dietro senza farsi vedere per un po' e noi crediamo che ci ha mollati, che magari si occupa degli affari degli altri.
Adesso so cosa vuol dire perdere una famiglia, so anche cosa vuol dire perderne quattro!
Ero arrivato ad avere 7 nuclei d'api nell'autunno scorso, adesso stanno per diventare tre, dopo la decisione di unirne due.

















Continua il clima ostile, dopo i dieci mm di acqua della settimana scorsa è arrivato il vento ininterrotto che ha asciugato completamente tutto, ormai la stagione è compromessa. Per ripristinare i livelli idrici sotterranei dovrebbe piovere quasi ininterrottamente per un mese. Il 30 marzo è un anno esatto che ha "smesso" di piovere, l'emergenza idrica del terreno è una costante dal maggio scorso.
Non ho mai potato gli olivi in queste condizioni, sono brutti, gialli, secchi, non hanno foglie.


14 commenti:

Agricoltore Anacronistico ha detto...

Harlock...non ci scoraggiamo.
Purtroppo la stagione...ed i nostri errori sono strettamente legati tra loro.

Concentrati sulle arnie rimaste, e pota gli ulivi ugualmente...e la vità saprà adattarsi anche a tutto questo.

luby ha detto...

Ogni giorno dobbiamo tenere a mente che e' la natura che comanda...
Possiamo solo attendere e sperare per le tue piccole amiche laboriose.
Forza e coraggio

mauri ha detto...

Esiste anche un'altra faccia della medaglia quella delle arnie rimaste che sono sicuramente le più forti quelle che potranno dare soddisfazioni future, devi concentrarti su loro e ricorda sempre che la natura fa il suo corso, meglio lavorare sui propri alveari che racattare sciami in giro che alla fine possono dare delusioni, è indispensabile avere sempre alveari forti, solo il forte vince in natura, ma ti capisco a volte capita anche a me che ci si faccia prendere la mano e poi si rischi lo scoramento.
Adesso parte una nuova stagione e puoi crearti delle regine nuove e molto forti e nuovi sciami, nulla è perduto, anzi ti è rimasta la parte migliore.
Ciao

blogredire ha detto...

Beh,qui sull'alta padovana non stiamo meglio sai,da novembre non piove solo una sptuzzata di neve in febbraio,ch'ho l'erba dei vigneti di un bel giallo paglierino,l'anno scorso avevo tagliato l'erba già un paio di volte.Ciao.

Harlock ha detto...

@Agricoltore,
faccio tutto questo, ma ogni tanto ci si deve pur sfogare :)


@luby,
siamo parte della natura ...la parte più dannosa!!
speriamo che se la cavano :)

@mauri,
hai ragione le arnie rimaste sono le più forti, a partire da destra sono: arnia verde, sciame dell'olivo, provenienza incerta, arnia marrone, sciame della finestra, provenienza apiario anonimo, arnia gialla sciame del muro, provenienza incerta.
I primi tre sciami acquistati per iniziare l'attività sono morti, le tre regine acquistate l'anno scorso sono tutte morte.
Conclusione, meglio raccogliere quello che si trova che acquistare con molti euri sciami sicuri!!
Man mano che vado avanti con le api mi rendo conto del male che gli abbiamo fatto, ma è possibile che non sono più capaci di sopravvire senza il nostro aiuto?!
ciao.

@blogredire,
fa tristezza una primavera così!
ciao

TroppoBarba ha detto...

Se ti puo` consolare qui in lombardia c'e` stata una moria spaventosa di api. Mancano all'appello piu` di meta` degli alveari. Conosco apicoltori che hanno perso tutte le famiglie. E ne avevano piu` di sessanta. Fare apicoltura sta diventando sempre piu` difficile. E la cosa non e` bella. Facciamo un patto, se tieni botta tu, tengo botta io. Che ne dici?

blogredire ha detto...

Non ho capito bene la causa di questa incredibile moria di api e mi state scoraggiando,sono un paio di anni che sto pensando di mettere su un paio di arniucce.

mauri ha detto...

Forse non mi sono espresso bene, intendo che devi lavorare su quelle che hai e lasciar perdere sia sciami da acquistare che sciami che capiteranno da quelle parti, non vi è miglior base di partenza di quella che hai.
Crea nuove regine e nuovi sciami dall'esistente e non te ne pentirai, questo è il momento per programmare la cosa.
Ricorda che eventuali sciami che potrai catturare in giro se non sono tuoi non è detto che ti daranno soddisfazioni, con i tempi che corrono non sai mai cosa maneggi.
Io da parte mia quest'anno voglio partire con un nuovo progetto che vedremo se sarà interessante e passerà il prossimo inverno.

Harlock ha detto...

@TroppoBarba,
non mi consola affatto, mi fa solo tristezza!
So bene che è stato un anno difficile per le api, sembra che adesso siano sufficienti molte meno varroe per far fuori una famiglia.

...ne siamo dentro fino al collo, mollare è da codardi :)

@blogredire,
occuparsi di apicoltura è una missione!
La causa principale della moria delle api adesso in Italia è la varroa, che può essere anche veicolo di altre malattie.

@mauri,
si, avevo capito bene, ma le maggiori soddisfazioni le ho avute con sciami raccolti. Quello della finestra, l'anno passato mi ha fatto 40 kg di miele :)
Non credo che il miglior metodo per selezionare una specie è quello di isolare un genoma è farlo riprodurre a dismisura. Deve ancora nascere l’ape ligustica resistente alla varroa e di certo non la seleziono io che uso trattamenti per farle sopravvivere. Magari riesco solo a selezionare quella che riesce a sopravvivere grazie a l’acido ossalico, ma non posso così salvare la specie, fa solo comodo a me.
Anche io ho un progetto ed è quello di sperimentare l’arnia warrè, non sono riuscito nell’inverno a costruirla, ma ho trovato dove comprarla, e guarda caso è proprio la Compa, il mio rifornitore di fiducia che ce l’ha :)
Ho anche il desiderio di trasformare le mie arnie dadant in duca 2 …vediamo se c’è il tempo!

medo ha detto...

Volevo testimoniare che le tue parole sono importanti e fanno del bene davvero.
Inoltre, pure qui in Francia la siccità è terribile. Proprio oggi la polizia ha ritrovato una parcella di pascolo qua vicino con 39 cadaveri di animale*: il proprietario è uscito di testa, senza più un soldo non sapeva neanche di avere quegli animali in mezzo ad altri pascoli... L'anno scorso 700 agricoltori suicidati in Francia. Quasi 7000 si sono tolti la vita, per varie ragioni, dal 2000. Dobbiamo ritrovare il contatto non mediato dalle macchine e dai calcolatori con l'altro. Sia che l'altro sia un uomo, un'ape, una radice d'albero o un pietra.

*http://www.europe1.fr/Faits-divers/Loire-36-cadavres-d-animaux-decouverts-991481/

Harlock ha detto...

Grazie medo!

per forza di cose sarà inevitabile ritrovare il contatto con la realtà. La natura non è progettata per resistere a lungo alle nostre distorzioni mentali.

Anonimo ha detto...

coraggio che poi passa.
Per l'acqua capisco che sia un problema e soluzioni ce ne son poche (tolto il non sprecarla).

Medo ma sul tuo blog non si puo scrivere in modo anonimo??

Luigi

selvatico ha detto...

Capitano ... non piove neanche qui e questo dato di fatto non cambia neanche se tento di essere ottimista! La primavera che arriva non mi rallegra, non avrei mai immaginato giorni come questi.

Harlock ha detto...

@selvatico,
concordo, fa veramente tristezza una primavera così!