Bello partire dalla definizione di "felicità"!
Cosa sia la felicità non lo so, però mi sento sicura di affermare che sia direttamente proporzionale alla libertà.
Non so nemmeno cosa sia di preciso la libertà, ma mi sento di affermare che sia INVERSAMENTE proporzionale al consumismo.
E il consumismo mi pare direttamente proporzionale alla crescita economica.
Allora la crescita economica è inversamente proporzionale alla felicità? Mah..
La crescita economica è il motore del mondo (occidentale?) e consiste in un gruppo più o meno vasto di persone che si arricchiscono vendendoci dei bidoni che noi siamo portati a considerare indispensabili per essere felici.
Questo meccanismo NON può non essere intriso di spreco energetico, perchè ovunque qualcuno si appaghi prevalentemente attraverso l'acquisto di oggetti inutili (inutili alla propria felicità e al proprio benessere), lì si sciala di energia. E' l'inutilità stessa che, quando si traduce in qualcosa di materiale, si porta dietro una quantità di energia sprecata. 20 Euro hanno l'impatto ambientale minimo della realizzazione della banconota, ma ciò che posso comprarvi può avere un impatto molto più grande….ed essere un oggetto fondamentalmente inutile, il più delle volte progettato per rompersi in breve tempo.
Ma allora se sono ecosensibile sono anche felice? Sicuramente se sono felice è più probabile che diventi ecosensibile.
Comunque, come "contorno" a questo motore ci sono quelli che ricercano, che studiano, che producono il sostentamento essenziale, che pensano,… che fanno ridere, che raccontano storie, che si impegnano (anche i blogghisti :) ). Però parliamo comunque di un "contorno". Spesso connesso ai meccanismi del vero motore del sistema essendo un contorno per forza di cose remunerato ( dove la definizione vera di "remunerato" in questo sistema è : "tale che qualcuno ne permetta l'esistenza se e solo se vi sia un ritorno economico"), ma pur sempre un contorno. Molti in buona fede lo scambiano per il motore del mondo e, di conseguenza, vedono la crescita economica come un sinonimo di progresso.
E i politici? Se volessero davvero la felicità e il benessere degli altri cittadini, no, non avrebbero paura della decrescita. Anzi, cercherebbero di realizzarla. Invece ne sono proprio terrorizzati, perchè la decrescita smonta, debilita, distrugge, mina alle fondamenta quel sistema che genera quei "pochi" che fanno girare il mondo nel modo di cui sopra e che investono parte delle loro ricchezze in potere, cioè sostenendo i politici stessi.
DOVE più, DOVE meno, funziona ovunque così.
Ma, volendo quantificare quel "dove", alla fine viene fuori che la Democrazia con la "D" maiuscola è direttamente proporzionale alla decrescita? Si.
E dall'istante in cui manifesti quest'ultimo pensiero sarai per tutti un comunista.
Tranne che per i comunisti che, contando loro un'emerita mazza, la decrescita la odiano. Perchè se si realizzasse, loro sarebbero inutili.
E la morale? Eccola: reminescenze di analisi + un caffè di troppo in un pomeriggio d'estate ti faranno produrre quella quantità di ovvietà sufficiente a rimetterti in crisi la prossima volta che dovrai votare.
7 commenti:
Tutti cercano la felicità, ma solo alcuni riescono a distinguere i succedanei dagli obbiettivi veri e dedicano le loro energie a quelli.
Faccio un esempio banale per non essere troppo aulica: pubblicità di una macchina con bella ragazza. Qualcuno compra la macchina pensando di attirare la ragazza, qualcuno cerca direttamente la ragazza.
:-)
E qualcuno si compra la macchina per consolarsi di non essere riuscito ad attirare la ragazza. Alcuni dicono sia tutto già scritto nelle stelle. Nel qual caso, non c'è neanche da preoccuparsi troppo per chi votare.
Comunque non è vero che con la decrescita i comunisti sono inutili. Anzi, servono più che mai, perché se decidi di non creare nuova ricchezza, devi redistribuire meglio quella che hai.
Harlock che conoscevo io era un pirata.
A leggerTi mi sembri pirata.
Ti ho postato...ho bisogno di ciurma.
Vieni a trovarmi?
Ciao
Io dico sempre che siamo vittime del "sistema".
Alcuni non se ne accorgono, credono di essere liberi ma fanno esattamente ciò che il sistema gli impone.
Siamo come marionette, guidati ormai da una macchina senza controllo.
La macchina creata dall'UOMO, animale dotato di un cervello superiore ma di un cuore che fa pensare, sembra ormai diretta verso l'autodistruzione.
Se esistesse un DIO dovrebbe trasformarsi in un meccanico, smontare la macchina e rimontarla con tutti i pezzi al loro posto, cioè gli stronzi all'ultimo gradino della scala sociale.
Bene pirata della malora.
Ora ti riconosco.
Sei pure nottambulo, come me.
A presto.
In merito al contenuto del tuo post, il consumismo, mi permetto di suggerirti una cosa.
Nessuno ci impedisce di dire basta.
Non è facile ma si inizia dalle piccole cose.
Nessuno è in grado di dire basta da solo, non servono a nulla le piccole cose individualmente :-(
Anche se mi chiamo Harlock non sono in grado di salvare il nostro pianeta.
Posta un commento