28 marzo 2007

Meeme : " L' Orco "

C'è questo edificio al centro dell'ultimo campo rimasto.
Il campo è racchiuso tra due strade. A sud, quello che tutti chiamano Lo Stradone, a nord quella che tutti chiamano La Stradina.
Lo Stradone lo devi prendere per forza, ovunque tu voglia andare. Se decidi di andare in Argentina, ecco che Lo Stradone ti piglia e a forza di rotonde, di rimbalzo, come un sasso lanciato nello stagno, ti fa atterrare ai piedi della scaletta dell'aereo, veloce come la saetta.
Altre volte il viaggio è di tipo gravitazionale. Le macchine come muli sanno dove andare e vanno, secondo principi di attrazione e repulsione. Con lentezza entrano nelle rotonde e da qui prendono nuovo slancio per arrivare alla Meta delle Mete, l'infallibile Centrone Commerciale.
La Stradina la prendi soltanto se sai che esiste, per provare l'ebbrezza di un salto nell'ultimo passato.
Va dal Nulla al Nulla, lungo un filarino di viti ben tenute, a sinistra, scendendo verso la casa di Gabriele.
A destra, l'ultimo campo rimasto.
Nell'ultimo campo rimasto si è combattuta una feroce battaglia, Bambini contro Orco.
Si deve certamente all'Orco l'esistenza dell'ultimo campo rimasto.
Lui vive al centro delle due strade, nell'edificio grigio.
L' edificio ha quattro lati tutti uguali; tre abbondano di finestre disadorne, mentre l'ultimo, che dà sullo Stradone, ha solo un enorme bocca blu aperta su un grande piazzale di brecciolino e erbacce. Le finestre sono abitate dalle sorellastre, l'officina è sua e anche il campo.
La prima volta che l'ho visto, era prima di Natale.
Stava tagliando i rami più bassi dell'abete che cresceva in un angolo del piazzale, fin dove, con l'aiuto di una sedia, riusciva ad arrivare. Alla fine del lavoro, aveva ottenuto un palo con un tettino verde in cima. Mi bastò questo a intuire perchè non avesse clienti.
Ci sarebbe da capire se il suo caratteraccio derivasse dall'essere un fallito o fosse antecedente e causa del tutto.
La seconda volta che l'ho visto, andava come un matto, stretto nella sua Pandina acquamarina metallizzata, lungo i bordi della Stradina, destra sinistra, sinistra destra.
L' idea era certo quella di spazzare via i Bambini dal territorio di cui era Padrone.
Io allora non sapevo che il miracolo di quel campo abbandonato fosse merito della sua incapacità di essere un uomo per bene, ciò un uomo in grado di moltiplicare il proprio grado di malessere, svendendo al profitto i propri tesori, tra i quali, tempo per meditare e spazio per vedere molto lontano dalla propria soglia.
Essendo un incapace, o un vagabondo, o un menefreghista o semplicemente uno a cui piaceva vivere tranquillo, aveva lasciato che nel caos circostante, il cuo campo rimanesse un'oasi incontaminata di pianura un tempo coltivata. Avrebbe potuto farlo fruttare, trasformandolo nel solito vivaio avvelenato o in un bel palazzone, che gli avrebbe tolto per sempre la vista delle colline.
Invece lì si trovano ancora i salci lungo il fosso, le viti arruffate e libere, il canneto, e qualche grosso albero, più un boschetto di alberi più volte abbattuti e sempre ributtati dal fondo.
Quel giorno che lui come un pazzo sembrava volerci decimare tirandoci sotto con la Panda, non sapevo che la sua rabbia in qualche modo fosse giusta, perchè il campo era suo.
- NON VOGLIO VEDERLI PIU' INTORNO A CASA MIA - urlò dal finestrino aperto a metà.
La mia amica che lo conosceva fece spallucce :
- Stai tranquilla, è un pazzo.... ( : - O ? )
Sarà, ma a me i pazzi piace rispettarli, spesso hanno pure ragione loro.
Comunque, sciami di Bambini, sempre di più, man mano che la notizia dell'esistenza di questo luogo magico si diffondeva, affluivano in pellegrinaggio e come cavallette colonizzavano gli alberi, costruendo scale, passaggi, tetti, salottini pensili, recinti.
Una sera al tramonto feci questa bellissima Foto, con la Costruzione al suo massimo splendore e loro mezzi nudi e felici penzolanti dai rami. Questa Foto è andata perduta.
Il giorno dopo, l' Orco scrollò l'albero grande e ne tagliò pezzi con la motosega, togliendogli la forma di nido. Il boschetto fu passato da una lama orizzontale all'altezza di un metro da terra.
Il canneto schiacciato come capelli al risveglio, il salcio annodato. Ne aveva Diritto.
Grazie,Orco, per essere esistito e aver fatto provare a mio figlio la gioia dell'infanzia libera.




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