25 dicembre 2010

L'evoluzione umana

Il pensiero è una cosa dello spirito, non appartiene al corpo. L'uomo comune ha imparato ad agire solo con il corpo. Appena nato il piccolo "uomo" viene imbottito di dati immagazzinati dai genitori tramite la televisione e tutto il sistema informativo creato dai procacciatori di potere, l'uomo piccolo non può pensare deve imparare (la scuola pubblica insegna solo quello che è necessario in questa società malata, ma non come vivere in un contesto naturale).
"L'umanità non sa assolutamente nulla" scriveva Fukuoka, la sapienza si crea dal pensiero e dalla pratica, concludo io.
I dati servono per stimolare il pensiero a evolversi, ma dobbiamo sempre partire dal principio per progredire. L'evoluzione sembra bloccata perché ci ostiniamo a voler progredire in una direzione sbagliata, questo lo dice la natura.
Di sbagliato c'è sicuramente il modo di indicare il benessere di una nazione: il PIL, invito gli improbabili lettori a guardare il servizio andato in onda nella trasmissione di reporter del 12 dicembre, Consumatori difettosi.

L'evoluzione avviene con l'eliminazione del "non adatto", l'uomo moderno rischia di non essere più adatto.

C'è un'intera generazione, quella che sta vivendo questa era moderna, che ha perso la percezione di quello che noi siamo veramente, non si chiede il perché siamo qui e cosa stiamo facendo, perché esistiamo in questo universo ...ancora non sappiamo nulla! forse non ci compete, ma diamo la possibilità a chi verrà dopo di noi di poterlo scoprire.

Se non coltivi la terra non hai la percezione dell'esistenza, pensi che tutto è dovuto, che il "pane" cada dal cielo.

Questo non vuol dire che la società moderna deve tornare indietro, anche perché il tempo non torna mai indietro, ma vuol dire andare avanti nell'era futura, dove l'energia non è più ricavata dalle fonti fossili.
Chi non è capace di annullare la costruzione mentale artefatta del proprio cervello non è in grado di evolversi, rimarrà sepolto nell'era moderna, chi non è in grado di riprendere il pensiero dal principio è un uomo destinato a far scomparire la propria discendenza. L'uomo occidentale sta già scomparendo, non si riproduce più!

5 commenti:

semola ha detto...

Condivido cio che scrivi. L'uomo moderno appare, non è ... e per di più l'apparenza cui aspire gli è indicata da altri. Non è ciò che è, è ciò che ha (ciò che altri gli indicano debba avere per essere felice). La natura, di cui lui è parte, è estraniata dal suo quotidiano. Gli animali ad es. sono da lui divise in due categorie, quelli "selvaggi o vivi" che o disdegna o astrattamente difende purchè stiano altrove e quelli da banco di cui si nutre.
Se un contadino uccide un' agnello è un assassino, meglio comprarlo macellato al supermercato, dove diventa una cosa, come un libro o una penna.

Harlock ha detto...

...ma se al supermercato non trova più niente cosa fa?? :-/

semola ha detto...

Non penso se lo sia mai chiesto, dà per scontato che ci siano, non immagina possa esistere un mondo senza supermercati.:))))))

silviomini ha detto...

Un tempo pensavo anch'io che la zappa potesse essere un antidoto serio per risolvere le contraddizioni. Ora non ne sono più sicuro. Raramente chi aggrappato a un fazzoletto di terra di montagna conduceva una vita di stenti, si poteva concedere, o anche solo immaginava, ciò che noi, anche tu qui, dici della natura.
Ho smesso di sognare una vita rurale tout court quando ho capito che erano stati i libri letti e le amicizie strette attorno a essi a regalarmi la sensibilità per godere, con pochi e scelti amici, il piacere infinito di una camminata nei miei monti piena di racconti.

Harlock ha detto...

Benvenuto silviomini,
Non sono così radicale, non penso che dobbiamo tornare indietro e dover coltivare per sopravvivere, ma sopravvivere per coltivare un equilibrio interno ed esterno alla nostra persona.
Questo penso che lo si ottiene con lo studio partendo dal "principio", conoscendo a fondo la natura e il suo equilibrio.

Ed è compreso anche una sana camminata nei monti con gli amici ;)