C'è la prima volta per tutto caro nipote.
Ricordo molti anni fa quando ancora non ero esperto di api, che riuscii a prendere uno sciame insediato in un muro di blocchi di cemento.
Squillò il telefonino mentre stavo leggendo "storia della mia gente" di Edoardo Nesi, un libro che parlava del declino del tessile di Prato. Il mio lavoro ormai era diventato una sofferenza, non è che mi mancasse il lavoro, ma la sofferenza era riscuotere...
Torniamo allo sciame; mio fratello al telefono mi disse: qui c'è un nuvolone di api che sta entrando nel muro dello stanzone del R..li... e tutti sono terrorizzati. Non mi feci pregare più di tanto, mi recai velocemente sul posto e tranquillizzai tutti che non erano pericolose e che non era il caso di chiamare i pompieri, ci potevo pensare io, ma non subito, che non avevo la mia attrezzatura con me, e poi dopo ci sarebbe stata la nazionale che avrebbe giocato la prima partita dei mondiali del 2010. Gli dissi che sarei tornato il giorno dopo con tutto il necessario.
Il giorno dopo tornai e con il mazzuolo e scarpello cominciai a picchiare fino a creare un foro abbastanza grande per entrarci con la mano, ma ancora non bastava perché il nucleo era posizionato molto all'interno.
Dovetti rompere tutto il blocco di cemento, a quel punto potei staccare i piccoli favi che avevano costruito e posizionarli nell'arnia di polistirolo, e feci così anche con le api. Sai, quello non era il primo sciame che si era insediato in quel muro, perche mi accorsi che c'erano molti favi vecchi rinsecchiti.
Non so esattamente quando la regina uscii perché a un certo punto usai anche il fumo per convincerle ad uscire.
Si attaccarono tutte sulla parete di fianco e mi resi conto che lì c'era anche la regina. Posizionai l'arnia a ridosso del muro e spazzolai le api all'interno dell'arnia, il gioco era fatto.
Caro nipote, non sai la soddisfazione che provai, da quel momento mi sentii un vero apicoltore.
19 commenti:
Complimenti, adesso sì che affogate nel miele (e nei pensieri come salvarle) :-)
... :-))
Stai superando te stesso :)
Mauri
Sei gia` un gigante dell'apicoltura. Togliere uno schiame dal muro e` roba da apicoltori professionisti. Mitico!
Ciao Capitano ,
complimenti per il buon lavoro fatto e quello che ci sara' in futuro.
Appena saremo pronti ad ospitare le api , il corso di apicultura si fa all' uliveto ???
Cari saluti a tutta la fam..
Adesso stiamo veramente esagerando!!!
è solo l'audacia dell'ariete che è in me, che mi spinge a fare cose non dovrei :)
maioma: ma il corso chi lo farebbe??
La famiglia ti risaluta.
Caro Capitano qui è il caso di produrre "idromiele" per brindare a simili successi!!
...idromiele :-/ dopo vino, vin santo, grappa e derivati, non vorrei che mi si tappa il cervello e finisco come Noè.
Estica***!!
Complimenti ed auguri alle signorine (ed ai signorini)
mha .....
il corso lo fa chi per primo ha le api e se non sbaglio sei proprio tu ,..... mio capitano !!!!!
ola .
...va beh, se è così il corso è aperto tutto l'anno, posso rilasciare l'attestato di partecipazione, da tenere nel cassetto ;-)
vabbé, questa la si perdona perché altrimenti i pompieri le avrebbero gasate ;)
grazie a troppobarba ho appena scoperto il tuo blog!
entri a pieno titolo nella mia play list!
amo le api :)
complimenti!
erbaviola: ho la percezione che prima o poi mi odierai :-/
ludy: grazie e benvenuta in questo blog, spero di non deluderti ;-)
a riguardo di "Storia della mia gente" commento tratto da qui:
http://marcocobianchi.wordpress.com/2010/05/29/edoardo-nesi/
“Immaginate un prodotto che per trent’anni non ha bisogno di essere cambiato. Immaginate un’azienda che fabbrica solo quel prodotto e, se soffre di un problema, è quello di non riuscire a produrne abbastanza per soddisfare un mercato così ampio e vitale da rendere trascurabile l’impatto della concorrenza. Immaginate di poter rimettere gli orologi sulla puntualità con cui le fatture venivano pagate a dieci giorni, nessuna contestazione, nessuna trattenuta per reclami ingiustificati, nessun fallimento, con assegni che ogni mattina arrivavano per posta dentro letterine quadrate color pastello. Azzerate ogni costo di ricerca e sviluppo, di fiere, di pubblicità, di consulenze stilistiche. Cancellate il concetto di rimanenza di magazzino. Ridete a crepapelle dell’idea di dover assumere un dirigente esterno per fare il lavoro che svolgete perfettamente voi” (p. 26).
Immaginato che fine può fare un’azienda del genere? Durare altri trent’anni? …per soprassedere su altri aspetti di questo fulgido trentennio: lavoro nero, elusione ed evasione, soldini all’estero (tanti sportelli bancari a Prato son serviti solo a pagare le utenze…?)… e tanta, ma proprio tanta ignoranza…
Per un' opinione più cattivella: http://ekbloggethi.blogspot.com/2010/01/spazzatura-2-ovvero-il-signor-dt-il.html
E io ignorante che pensavo un ci volesse le multinazionali per andare bene :-/ ... e un va bene mandare il telaio e andare nell'orto, bisogna pensare allo sviluppo, perché i cinesi ci pigliano il lavoro, che poi noi si fa la roba coi cenci e a loro tocca tutta quella firmata che gli fanno fare gli stilisti italiani. Perché gli stilisti devono avere il margine e possano crescere, noi pezzenti pratesi si vuol fare tutto da soli e si deve morire...
Bravo. Io ho smesso di fare l'apicoltore da qualche hanno e vedo in te la vera passione che mi animava un tempo. Se passi per Bagnolo di Po ho 5 casette da regalarti.
...ci sto ancora pensando! grazie
Io non ti odierò mai :D ho persino degli amici onnivori che mangiano bistecche al mio stesso tavolo (certo, devono sentirsi in contemporanea una conferenza sui macelli e l'intasamento delle arterie... però non odio nessuno ;) )
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