Ora sappiamo che in un terreno abbandonato a se stesso nel corso di anni oltre che rimboschirsi avviene una lenta ma inesorabile trasformazione del suolo, specie se il terreno ha una forte pendenza.
Le povere viti che erano state impiantate in questo suolo, si sono trovate in una situazione un po' difficile, trovandosi in concorrenza con altre specie vegetali.
Nel corso del primo anno che sono entrate in mio possesso, sono riuscito a liberarle e farle rigenerare, molte partendo con nuovi tralci dall'altezza del suolo.
Ma come dicevo prima la terra causa le piogge si muove, le viti innestate devono mantenere il punto di innesto fuori dal terreno, causa l’inefficacia di questo.
Utilizzando solo attrezzi in mio possesso (vanga e zappa) sto ritirando su, nel terrazzo di sopra, la terra franata nel corso del tempo.
L’operazione ha molti vantaggi, oltre che scalzare le viti rendo i filari accessibili e lavorabili con il trattorino, mentre il terrazzo di sopra può essere spianato e riacquista un consistente strato di terra da utilizzare anche eventualmente per ortaggi.
Adesso nasce il problema nel contenere la terra, non avendo abbastanza pietre a disposizione per rinforzare i terrazzi sta prendendo campo l’idea di utilizzare alcuni pali da fissare ai bordi.